articolo Salute Dieta e alimentazione
Il caffè: tutto quello che bisogna sapere freccegiovedì 26 settembre 2013

Per moltissimi Italiani, e non solo, il caffè non rappresenta un semplice momento di pausa, ma un momento di profondo piacere. Innumerevoli sono state, e sono tuttora, le ricerche sugli effetti benefici e negativi del caffè e della caffeina sulla salute. Vediamo quindi tutto quello che bisogna sapere su una delle bevande più amate dagli italiani e famosa in tutto il mondo. Il gusto e la qualità del caffè sono legate a vari fattori, tra cui la specie (arabica, robusta, liberica) e il metodo di tostatura. L’arabica rappresenta l’85% della produzione mondiale di caffè.

Questa bevanda è nota soprattutto per il suo contenuto in caffeina, una xantina , cioè una sostanza farmacologicamente attiva con azione stimolante sul sistema nervoso centrale, che rappresenta in genere la sostanza del caffè deputata come “dannosa”. L’effetto principale della caffeina è quello di stimolazione dell’attività cerebrale con aumento del livello di attenzione , migliore capacità di apprendimento, di associazione di idee e di memorizzazione. La dose sicura di caffeina in una dieta giornaliera è di 300 mg (contenuta grosso modo in tre tazzine di caffè espresso); questo limite può essere raggiunto anche consumando coca cola, tè, cioccolato fondente e per questo motivo bisogna stare attenti al consumo sinergico di questi alimenti.

Nei bambini il limite di caffeina da non oltrepassare è di 100 mg, facilmente raggiungibile con il consumo di coca cola o di cioccolato fondente. La caffeina in un soggetto adulto e sano, quando viene ingerita, entra in circolo in circa 30 minuti, viene assorbita per il 99% in un’ora, ha il suo picco di concentrazione dopo due ore e i suoi livelli plasmatici sono dimezzati in circa 3.5-4 ore. Ma bere caffè fa bene o fa male alla salute? Secondo il dirigente di ricerca INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) “il caffè è un concentrato di moltissime sostanze, molte delle quali con attività biologica: se consumato senza esagerare (circa tre tazzine al giorno massimo) il caffè non solo non fa male, ma può addirittura aiutare a stare meglio”.

Ad esempio, gli anziani possono trovare giovamento dal consumo di caffè dopo il pasto, momento nel quale si ha un indesiderato calo della pressione. Il caffè inoltre è una bevanda ricca in polifenoli, sostanze antiossidanti. Alcuni studi hanno dimostrato che una tazza di caffè porta ad un aumento della concentrazione plasmatica di polifenoli, che si rispecchia in un ritardo dell’ossidazione delle LDL e dell’aggregazione delle piastrine, con effetti positivi sulle malattie cardiovascolari ed in particolare sull’aterosclerosi. Il consumo di caffè è sconsigliato:
  • A chi soffre di aritmie, ulcere, gastrite
  • Ai soggetti ansiosi, stressati, eccitabili o che soffrono di insonnia
  • Ai soggetti ipertesi Per il consumo di caffè in gravidanza ci sono moltissimi studi, molti dei quali contrastanti.
Molti affermano che si possono consumare massimo 200 mg di caffeina al giorno, dopo il terzo mese di gravidanza. La caffeina è in grado di attraversare la placenta e può quindi portare nel nascituro ad un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria ed a tremori. Molte ricerche hanno anche dimostrato un rischio maggiore di aborto spontaneo o di nascita prematura. Sarebbe quindi meglio evitare il consumo di questa bevanda o comunque ridurlo al minimo. In conclusione possiamo dire che bere caffè in soggetti sani non fa male! Anzi aiuta a farci sentire più vigili e attivi. Ovviamente sempre nelle giuste dosi!
©  RIPRODUZIONE RISERVATA
Dr.ssa
Valentina  Lilla - vedi tutti gli articoli di Valentina  Lilla
Biologa Nutrizionista



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Per moltissimi Italiani, e non solo, il caffè non rappresenta un semplice momento di pausa, ma un momento di profondo piacere. Innumerevoli sono state, e sono tuttora, le ricerche sugli effetti benefici e negativi del caffè e della caffeina sulla salute. Vediamo quindi tutto quello che bisogna sapere su una delle bevande più amate dagli italiani e famosa in tutto il mondo. Il gusto e la qualità del caffè sono legate a vari fattori, tra cui la specie (arabica, robusta, liberica) e il metodo di tostatura. L’arabica rappresenta l’85% della produzione mondiale di caffè.

Questa bevanda è nota soprattutto per il suo contenuto in caffeina, una xantina , cioè una sostanza farmacologicamente attiva con azione stimolante sul sistema nervoso centrale, che rappresenta in genere la sostanza del caffè deputata come “dannosa”. L’effetto principale della caffeina è quello di stimolazione dell’attività cerebrale con aumento del livello di attenzione , migliore capacità di apprendimento, di associazione di idee e di memorizzazione. La dose sicura di caffeina in una dieta giornaliera è di 300 mg (contenuta grosso modo in tre tazzine di caffè espresso); questo limite può essere raggiunto anche consumando coca cola, tè, cioccolato fondente e per questo motivo bisogna stare attenti al consumo sinergico di questi alimenti.

Nei bambini il limite di caffeina da non oltrepassare è di 100 mg, facilmente raggiungibile con il consumo di coca cola o di cioccolato fondente. La caffeina in un soggetto adulto e sano, quando viene ingerita, entra in circolo in circa 30 minuti, viene assorbita per il 99% in un’ora, ha il suo picco di concentrazione dopo due ore e i suoi livelli plasmatici sono dimezzati in circa 3.5-4 ore. Ma bere caffè fa bene o fa male alla salute? Secondo il dirigente di ricerca INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) “il caffè è un concentrato di moltissime sostanze, molte delle quali con attività biologica: se consumato senza esagerare (circa tre tazzine al giorno massimo) il caffè non solo non fa male, ma può addirittura aiutare a stare meglio”.

Ad esempio, gli anziani possono trovare giovamento dal consumo di caffè dopo il pasto, momento nel quale si ha un indesiderato calo della pressione. Il caffè inoltre è una bevanda ricca in polifenoli, sostanze antiossidanti. Alcuni studi hanno dimostrato che una tazza di caffè porta ad un aumento della concentrazione plasmatica di polifenoli, che si rispecchia in un ritardo dell’ossidazione delle LDL e dell’aggregazione delle piastrine, con effetti positivi sulle malattie cardiovascolari ed in particolare sull’aterosclerosi. Il consumo di caffè è sconsigliato:
  • A chi soffre di aritmie, ulcere, gastrite
  • Ai soggetti ansiosi, stressati, eccitabili o che soffrono di insonnia
  • Ai soggetti ipertesi Per il consumo di caffè in gravidanza ci sono moltissimi studi, molti dei quali contrastanti.
Molti affermano che si possono consumare massimo 200 mg di caffeina al giorno, dopo il terzo mese di gravidanza. La caffeina è in grado di attraversare la placenta e può quindi portare nel nascituro ad un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria ed a tremori. Molte ricerche hanno anche dimostrato un rischio maggiore di aborto spontaneo o di nascita prematura. Sarebbe quindi meglio evitare il consumo di questa bevanda o comunque ridurlo al minimo. In conclusione possiamo dire che bere caffè in soggetti sani non fa male! Anzi aiuta a farci sentire più vigili e attivi. Ovviamente sempre nelle giuste dosi!
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Dr.ssa
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